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Caption: #easday2017 20 ottobre 2017 - Adro
Caption: Pier Cesare Rivoltella
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Caption: Due domande.
Che cos'è la competenza?
Gli eas servono a lavorare per competenze?
Caption: Il bambino competente non è necessariamente il primo della classe o lo studente che gratifica il narcisismo del docente.
Occorre distinguere tra riuscita scolastica e talento.
Caption: Il bambino competente ha talento e potrebbe non avere spazi di riuscita.
Così vale il contrario! Molti primi della classe sono poco dotati di talento.
Caption: Ma non è nemmeno l'apprendista adattato, cioè il professionista del futuro, chi impara l'arte di integrarsi, chi impara ad essere efficiente ed efficace.
Occorre distinguere tra educazione e addestramento.
Caption: L'educazione non deve farsi suggerire dall'economia ciò che deve fare.
L'educazione è per la democrazia e non per il profitto (Nussabaum).
Caption: Allora il bambino competente è un "mancino zoppo" (Serres), ovvero qualcuno che prende sempre un'altra strada, che inclina e cambia bruscamente direzione, qualcuno che scopre, trova e crea mediante questa ramificazione e rottura di simmetria.
Caption: Pensare vuol dire inventare, tutto il resto può passare per preparazione ma presto cade nella ripetizione, nel plagio, nel servilismo.
Un pensatore è un trovatore!
Queste sono parole di Serres, che facciamo nostre.
Caption: La competenza è l'arte della deviazione.
Caption: Pensata così la competenza, la domanda è: gli eas sono un dispositivo che ci aiuta a lavorare per competenza?
Come faccio a formare "mancini zoppi"?
Mischiando metodo ed esodo, prospettiva stocastica e deterministica.
Caption: Gli eas partono da indicatori su cui si vuole far lavorare una classe, partono cioè dall'indicazione del traguardo di competenza che voglio raggiungere. Sono centrati sull'attività e non sul contenuto, la cui centralità rischia di diventare una forma di dittatura.
Caption: Gli eas si muovono nella logica della valutazione autentica e favoriscono il ritorno consapevole sulle pratiche.
Caption: Ma gli eas funzionano anche come esodo, perché mettono al centro situazioni-problema che incoraggiano l'esodo.
Caption: Il metodo eas è un dispositivo che favorisce la libertà e la creatività, pur essendo metodo, e incentiva la scoperta (pensiamo al momento preparatorio).
L'eas privilegia il fare.
Caption: Il compito dell'insegnante, allora, è quello di usare il metodo per rendere possibile l'esodo.
Mi servo dell'autorità per favorire la libertà.
La passione dell'insegnamento deve essere funzionale alla creazione generativa di uno spazio di libertà per gli studenti.
Caption: Enrica Ena
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Caption: La competenza si manifesta, anche grazie a un processo intenzionale che determina il cambiamento
Caption: Un esempio significativo è l'esperienza "Io sono un libro" nella quale i bambini sono stati chiamati a scegliere un libro e ad organizzare un presentazione alla cittadinanza, con piccole isole/postazioni dedicate ai libri con recensioni e cartelloni, prodotti video e audio creati in gruppo.
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Caption: Preparare, produrre e riflettere: tre parole chiave, pensando all'eas come organizzatore professionale.
Caption: Enrica Bricchetto
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Caption: Lavorare per eas rende il docente più competente, ed è sul docente che ci focalizziamo.
Caption: Perché?
Perché lo costringe ad attingere a risorse che ha già e che magari non credeva di avere e perché lo obbliga a guardare dentro e fuori da se stesso (la cultura della contemporaneità).
Caption: Il metodo eas èconcepito per non farci ignorare la grande trasformazione che stiamo vivendo, come docenti e come persone.
Caption: Pensiamo al testo "La quarta Rivoluzione" di Floridi: le ict sono strumenti mediante i quali interagiamo con il mondo (...), creano e forgiano la nostra realtà fisica e culturale.
Caption: Molti di noi hanno a che fare con le tecnologie, pensiamo ai nostri consumi culturali (dall'accesso alle notizie all'organizzazione delle foto, dai canali in cui siamo collocati, a come guardiamo serie e prodotti).
Però non tutto questo arriva a scuola, si ferma prima.
Caption: Viviamo nell'infosfera, siamo già dentro e abbiamo molto di pronto da mettere pensando all'eas.
L'eas ci obbliga ad aprire porte, anche per tornare alla cultura.
Caption: Non si tratta solo di liberare lo studente, ma anche il docente e la sua creatività!
Lavorare per eas fa emergere il nostro bisogno formativo e anche il nostro rapporto con la ricerca disciplinare e accademica.
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