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Caption: Le Digital Humanities e la didattica
Sintesi delle lezioni della scuola estiva "Strumenti digitali per umanisti" (Pisa, 12-16 giugno 2017) per uso didattico.
di Enrica Bricchetto
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Caption: AIUCD - Associazione per l'Informatica Umanistica e la Cultura Digitale AIUCD in collaborazione con il Laboratorio di Cultura Digitale (LABCD), il Corso di Laurea in Informatica Umanistica dell’Università di Pisa e con l’Istituto di Linguistica Computazionale del CNR (CNR-ILC) ha organizzato la Scuola Estiva .
I docenti organizzatori sono Federico Boschetti, Vittore Casarosa, Enrica Salvatori.
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Caption: 25 partecipanti: docenti universitari, studenti, dottorandi, archivisti, formatori, un'insegnante-formatrice (io).
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Caption: Il punto di vista Non è facile dare conto di una settimana così ricca di spunti. Dal mio punto di vista di insegnante in classe, impegnata nella formazione dei docenti e Mediaeducator, ci sono molte ragioni di interesse.
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Caption: Il Cremit Collaboro da molti anni con il Cremit - Centro di Ricerca all'educazione ai Media, all'Educazione e alla Tecnologia, diretto da Pier Cesare Rivoltella - che si occupa di educare all'uso dei media, oggi in particolare del Web e comprenderne l'impatto culturale. Il Cremit svolge un'importante azione di formazione per i docenti.
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Caption: Ho deciso di partecipare alla scuola estiva di Digital Humanities perché penso che conoscere lo stato della ricerca in questo ambito possa migliorare il rapporto tra le discipline umanistiche e il digitale, dando un apporto scientifico al lavoro didattico che sempre di più è coinvolto (o dovrebbe essere coinvolto) dal mondo digitale.
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Caption: La mia sintesi è relativa all'apporto che i contributi presentati possono dare alla didattica digitale delle discipline umanistiche. Prendo in esame quindi soprattutto i contributi che possono dare spunti ai docenti. Ho comunque deciso di citarli tutti, con un livello diverso di approfondimento.
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Caption: Link Il sito della scuola, alla voce Risorse, offre gli abstract e le slide di tutte le lezioni.
Caption: Le DH sono un ambito di studi e di ricerca che ragiona sul modo in cui gli strumenti digitali migliorano il lavoro degli storici, dei critici letterari, dei filologi, e, più in generale, degli umanisti.
Possono essere utili a scuola per gli strumenti di cui si servono e aiutare a rendere critico il consumo dei media.
Caption: Per iniziare la storia (e la trasformazione tecnicologica) del computer e del web: quanto servirebbe avere chiare le tappe della rivoluzione digitale? Per capire la portata dell'avvento del web è necessario anche conoscere il mondo di prima (calcolatori) e il mondo di prima prima.
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Caption: Vittore Casarosa, Cnr, Unipi, Laboratorio di cultura digitale
Caption: Che cos'è il Semantic Web?
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Caption: Carlo Meghini, ISTI-CNR
Caption: Che cosa sono i Linked Data?
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Caption: Angelica Lo Duca, IIT -CNR
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Caption: I dati, se isolati, hanno poco valore; viceversa, il loro valore aumenta sensibilmente quando dataset differenti, prodotti e pubblicati in modo indipendente da diversi soggetti, possono essere combinati liberamente da terze parti. Pubblicare i dati come "beni comuni" (commons) perché siano pienamente utilizzabili e collegati semanticamente tra loro, è l'obbiettivo dei Linked Open Data (LOD).
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Caption: I LOD sono dati "grezzi" pubblicati in formato RDF (Resource Description Framework) con una licenza "aperta" in modo da poter essere usati come base per fornire servizi a valore aggiunto per i cittadini e le imprese.
Si tratta di un passo essenziale verso la realizzazione del Web Semantico, la visione cioè del Web come un unico grande database globale e distribuito, interrogabile dalle macchine indipendentemente dalla provenienza dei dati.
Caption: Come possono le tecnologie del linguaggio fornire un sostegno per l'attività didattica della scuola?
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Caption: Giulia Ventura, Ilc-Cnr, Pisa
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Caption: Giulia ci ha fatto vedere come, con un tool, si possano analizzare i testi degli studenti.
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Caption: Catena di analisi linguistica, sviluppata da ILC e Università di Pisa (http://www.italianlp.it/demo/linguistic-annotation-tool/)
Caption: E' possibile utilizzare tool come quello che ha proposto Giulia da parte dell'insegnante ? Può un docente partire dal corpus delle produzioni come test di ingresso, acquisire elementi sul modo in cui costruiscono la frase e i termini che usano e poi ripetere l'operazione alla fine dell'anno ? Posso gli studenti stessi monitorare i loro lavori?
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Caption: Roberto Rosselli Del Turco, Scuola di studi umanistici,
Università di Torino
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Caption: Tante sono le potenzialità dell'edizione critica digitale tante sono le avvertenze sul piano del metodo.
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Caption: Elena Spadini, DiXiT, La Sapienza,Roma L'edizione elettronica è particolarmente adatta per i documenti che fanno parte di una corrispondenza perché danno vita a una rete di testi, persone, luoghi e temi.
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Caption: Federico Boschetti,Ilc,Cnr Analisi linguistica, annotazione, visualizzazione,ricerca testuale partono dalla digitalizzazione del testo delle fonti primarie o del testo di edizioni critiche a stampa tramite OCR (Optical Character Recognition).
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Caption: Angelo Del Grosso, Ilc-Cnr Scrivere annotazioni in RDF, con strumenti disponibili sul web: Text Encoder and Annotator (TEA- per trascrizione e annotazione delle risorse testuali) Annotarium (per gestione e interrogazione full-text e concettuale).
Caption: Cosa può imparare un insegnante da queste lezioni? Intanto che, se con l'avvento del digitale è cambiata la filologia, possono cambiare tutte le discipline umanistiche. Poi che è molto importante ragionare sulla differenza tra testi digitalizzati e testi Born digital e sulle modifiche determinate dalla digitalizzazione. Infine l'attenzione al testo e alla sua storia, qualsiasi sia il supporto. Una lezione anche di metodo.
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Caption: Giorgio Guzzetta - University College of Cork
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Caption: La lettura informatica consente di leggere attraverso il computer.
Si può leggere il testo in modo scalare: dal generale al particolare.
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Caption: Il tool Voyant aiuta: è Open Source, facile, consente di immettere un corpus e compiere di analisi e di visualizzazione.
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Caption: G.Leopardi, Canto notturno di un pastore errante dell'Asia. Una prova di analisi testuale.
Caption: Come leggo influenza il pensiero.
Distant Reading, cioè la lettura attraverso uno schermo, cambia il modo di leggere, che diventa esplorativo, a porzioni. Se ho il testo digitale e lo metto Voyant, posso vederlo in tanti modi. Forse uno studente può vederlo in modo diverso e, dopo averlo sezionato e analizzato, potrebbe anche leggerlo in modo più profondo e individuale. Che sia un modo di avvicinare di nuovo gli adolescenti alla lettura?
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Caption: Rachele Sprugnoli - FBK, Fondazione Bruno Kessler, Trento
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Caption: NLP- Elaborazione automatica del linguaggio Riguarda - spiega Rachele - macchine che capiscono il linguaggio. Si applica a storia orale, interviste, analisi di canzoni.
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Caption: Rachele ha spiegato i compiti principali della linguistica computazionale e i passaggi basilari per l'addestramento di sistemi automatici.
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Caption: Poi ha presentato tre applicazioni che sono tutte esplorabili andando nel sito del gruppo (http://dh.fbk.eu) che ha anche un account Twitter (@DH_FBK).
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Caption: Consiglio di esplorare questo estrattore di argomenti: mallet.cs.umass.edu
Caption: L'annotazione automatica del testo consente di identificare lemmi,frasi, fare l’analisi morfologica, sintattica, analisi del sentimento positivo e negativo, di individuare eventi e ruoli semantici.
Serve allo storico per analizzare corpora di documenti.
Nella demo della piattaforma Alcide ci sono tre corpora su cui fare analisi:i discorsi del presidente Nixon; quelli di Kennedy; i manifesti di Marinetti.
In Lod Navigator c'è la documentazione del Cdec.
Da provare tutti gli altri tools.
Caption: La lezione di Rachele consente al docente di storia di avvicinarsi a corpora sui quali può immaginare attività significative per gli studenti. Didattica, dunque, non solo ricerca.
Il sito di Rachele clicca qui
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Caption: Enrica Salvatori, Dip. di Civiltà e Forme del sapere, Laboratorio di Cultura Digitale - Unipi.
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Caption: La Public Digital History diventa una questione di cittadinanza
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Caption: A partire dalla domanda principale della ricerca, la storia digitale aumenta le potenzialità di acquisizione e interpretazione della storiografia e delle fonti.
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Caption: Musei inventati perché frutto di collaborazione di comunità e storici, condivisione della ricerca.
Caption: La Digital Public History rappresenta un cambiamento della disciplina, un allargamento al mondo contemporaneo. Oggi, con il web 2.0, è possibile fare ricerche più vaste e complesse, coinvolgendo molti soggetti.
È appena nata l'Associazione italiana di Public History (AIPH) clicca qui.
Caption: A chi si occupa di didattica la Public History interessa per due motivi:
1. Perché è un modello di trasformazione della disciplina che mantiene un forte legame con il metodo storico e i principi della ricerca;
2. Perché la scuola e le classi potrebbero essere coinvolti in ricerche di Public History recuperando il senso della storia.
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Caption: Augusto Ciufoletti, Dip. di Informatica, Università di Pisa
Caption: I GIS (Geograpical Information System) aiutano gli insegnanti a visualizzare il rapporto spazio-tempo. Il tool Umap consente di inventare tante attività.
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Caption: Nella parte finale di questa sintesi ho raggruppato le lezioni che descrivono nuove figure professionali: il curatore di depositi digitali, chi è in grado di digitalizzare artefatti documentali, chi può costruire strutture che promuovano prodotti e chi costruisce le ontologie. Chi si occupa di formazione degli adolescenti deve conoscere le nuove professioni che si possono affrontare con una buona cultura tradizionale e innovativa.
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Caption: PierluigiFeliciati,Univ.di Macerata La conservazione a lungo termine di risorse digitali, garanzia di accesso prolungata nel tempo, si basa sull'attività di cura specializzata lungo tutto il loro ciclo di vita. A questo provvede il curatore di depositi digitali.
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Caption: Nicola Barbuti, Univ.di Bari Metodologie e tecnologie dell’acquisizione ottico digitale, post elaborazione e conversione di oggetti digitali riproducenti artefatti documentali (libri, documenti d’archivio, mappe, etc.).
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Caption: Nicoletta Salvatori, Unipi
Promuovere, sedurre, vendere i contenuti: la rivoluzione del marketing passa dallo Storytelling. Imparare a costruire strutture digitali forti per il mercato.
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Caption: Timothy Tambassi,
Univ.di Bucarest Condivisione, interoperabilità, integrazione di dati, aggregazione di contenuti, comunicazione e comprensione fra esseri umani, fra sistemi software e anche fra esseri umani e sistemi software.
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Caption: In mezzo a tanto lavoro abbiamo visitato la Certosa di Calci e
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Caption: il Museo di Scienze naturali. Eccoci al completo per un saluto finale.
Caption: Ho finito. Per chi è arrivato fin qua, grazie per l'attenzione.
Attendo critiche e consigli per migliorare la mia sintesi.